Di Nomos Law Firm
Problemi a casa con tua moglie o tuo marito?
Stavi pensando di divorziare?
Ultimamente in molti di voi ci hanno posto molte domande sui divorzi in Italia nel 2023
Abbiamo quindi creato una guida completa che risponde a tutte le domande più importanti che devi sapere! Che possono sicuramente aiutarti a prendere la migliore decisione per te!
Cominciamo subito
Indice dei contenuti
Quanto costa e come si fa a divorziare in Italia?
La crisi della coppia è una questione sempre spinosa e spesso dolorosa a cui si aggiungono anche le questioni inerenti la difficoltà di dividere il patrimonio (casa coniugale, conti bancari etc) e quelle relative ai costi stessi della procedura.
Questo articolo dunque vuole essere una guida pratica per gli utenti cosi da abbattere i tempi e di conseguenza i costi, anche in termini emotivi che queste situazioni comportano.
Quali sono le procedure per divorziare?
Bisogna distinguere. Esistono due procedure per divorziare e la loro scelta dipende da quanto sia accentuata la crisi di famiglia. In sostanza se i coniugi, già separati legalmente, hanno un altissimo grado di conflittualità allora si procederà con un divorzio giudiziale che aprirà un contenzioso fra i due, le cui reciproche doglianze saranno composte dal Giudice che deciderà i termini e le condizioni del divorzio, statuendo sulla casa coniugale, sulle altre proprietà mobili (conti) e immobili (case vacanze etc.) , nonché sull’affidamento e sul mantenimento dei figli minori.
Differentemente se i coniugi sono in accordo sulle questioni sostanziali allora si aprono due scenari possibili:
1) Negoziazione assistita: si tratta di un accordo col quale le parti, assistite dai propri Avvocati, convengono di cooperare in buona fede e con lealtà per risolvere in via amichevole una controversia. Si svolge nello Studio dell’Avvocato, il quale invierà l’accordo siglato dalle Parti per la successiva omologazione da parte del Pubblico Ministero.
2) divorzio consensuale: la procedura si svolge in Tribunale con un avvocato (che segue entrambi i coniugi) o con due avvocati (uno per ciascun coniuge) che, secondo quanto voluto dai divorziandi, redigerà gli accordi e li sottoporrà al giudice il quale li omologherà. Tutta la procedura si svolge in un’udienza presidenziale.
Come divorziare velocemente in Italia?
Il metodo in assoluto più veloce è la procedura di negoziazione assistita. In pochi giorni si può divorziare. Di tutte le questioni pratiche si occuperanno gli avvocati.
Per il divorzio consensuale, comunque breve, i tempi dipenderanno dalla fissazione dell’unica udienza per l’omologa. In sostanza, tenendo conto dei vari adempimenti si può pensare indicativamente a un lasso di tempo fra i 3 e i 6 mesi.
Quanto tempo ci vuole per avere un divorzio?
Negoziazione assistita: circa due mesi comprensivi delle pratiche burocratiche;
Divorzio consensuale: tre mesi (il tempo varia a seconda del carico di ruolo del Tribunale).
Divorzio giudiziale: è un processo vero e proprio e quindi segue tutte le fasi. Per avere un divorzio ci potrebbero volere anche tre anni tenendo conto del carico del Tribunale adito.
Come fare il divorzio senza pagare?
L’unico modo per poter divorziare con l’ausilio di un avvocato senza pagare è possedere i requisiti di ammissione al gratuito patrocinio. Occorre quindi che il reddito lordo sia inferiore a € 11.746,68.
In questo caso, posta la situazione di potenziale conflitto tra i due coniugi, la soglia per accedere al gratuito patrocinio non va verificata sommando i loro redditi. Si tiene quindi conto solo del reddito del coniuge istante.
Chi paga le spese per il divorzio?
Dipende dai casi. Se si tratta di coniugi entrambi ammessi al gratuito patrocinio le spese inerenti la procedura saranno esenti, mentre lo Stato pagherà i compensi per gli avvocati.
Se invece solo uno di essi è ammesso al gratuito patrocinio, allora per tale soggetto pagherà lo Stato, mentre quello non ammesso per via di un reddito lordo superiore alla soglia annua di € 11.746,68 dovrà pagare il compenso dell’avvocato secondo gli accordi presi con il medesimo.
Dove si chiede il divorzio?
Il divorzio consensuale e giudiziale si chiedono al Tribunale competente per territorio del luogo ove fu celebrata la cerimonia o in quello in cui si svolse la vita coniugale. Essendo il divorzio successivo alla separazione il Tribunale competente sarà quello in cui fu depositato il ricorso per la separazione.
Per la negoziazione assistita invece il luogo ove si potrà divorziare sarà lo Studio dell’Avvocato al quale ci si è rivolti.
Che differenza c’è tra la separazione e il divorzio?
La differenza sostanziale tra separazione e divorzio è che con la separazione le due persone coinvolte sono ancora considerate coniugi con tute le conseguenze che da questo fatto discendono. Sono dunque ancora eredi legittimari dell’uno e dell’altro in caso di morte, hanno diritto reciproco alla pensione di reversibilità, non possono contrarre nuove nozze etc…
Con il divorzio questo legame si scioglie definitivamente.
Cosa succede se uno dei due coniugi non vuole divorziare?
Nulla. Nessuno può essere costretto a permanere in un rapporto contro la sua volontà. Certamente la mancanza di volontà di divorziare dell’uno impedirà un divorzio congiunto o una negoziazione assistita con la conseguenza che molto probabilmente il divorzio sarà giudiziale.
Quanto si spende per un divorzio consensuale?
Dipende da molti fattori. Indicativamente si possono spendere cifre comprese tra € 600,00 a € 2000,00. Molto dipende da quanto i coniugi siano già concordi sugli aspetti sostanziali o da quanto questi arrivino a un accordo soddisfacente per entrambi tramite l’ausilio del loro Avvocato.

La storia di A. C.
La signora A. C. si è rivolta a noi per divorziare avendo già proceduto alla separazione con l’ausilio professionale di altro Studio legale. Dalla separazione, che era stata molto burrascosa, nonostante il Giudice avesse imposto al marito il pagamento del mantenimento per la figlia minore, questi vi aveva provveduto sporadicamente e negli ultimi due anni si era reso totalmente inadempiente non pagando più quanto dovuto.
Contestualmente al divorzio, anch’esso molto conflittuale, il nostro Studio procedeva a pignorare presso terzi (datore di lavoro) le considerevoli somme risultanti dai mancati mantenimenti dovuti per la figlia.
In definitiva, all’esito delle procedure messe in atto, la situazione si risolveva e la Signora A.C. non solo riusciva a rientrare della totalità delle somme spettanti, ma tramite un grande lavoro di negoziazione e diplomazia il suo divorzio diveniva da giudiziale a congiunto risolvendosi quindi in un’ unica udienza e consentendo perciò di abbattere i tempi più lunghi di un divorzio giudiziale.
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